Essere startupper significa, innanzitutto, saper cogliere le occasioni di business che si presentano. Per farlo (sembrerà banale) serve innanzitutto saper convincere gli investitori a credere nella propria idea. Il pitch, in tal senso costituisce un elemento chiave: può essere quell’insieme di attimi che possono fare la differenza tra un business di successo ed un’idea rimasta tale.
In TIM#WCAP abbiamo imparato alcune regole fondamentali per “fare un buon pitch” (anche se, ovviamente, non esiste un metodo infallibile).Sintesi: uno degli esercizi su cui ci siamo dovuti allenare maggiormente (e su cui ci esercitiamo con costanza) è proprio quello di unire chiarezza, completezza e sintesi nel descrivere il prodotto. E’ importante ricordare, infatti, che il tempo impiegato a parlare è inversamente proporzionale all’attenzione dell’interlocutore.
Prima il problema: perché sia chiara la bontà di una soluzione è necessario sottolineare quanto sia rilevante il problema che risolve (nel nostro caso i rischi per la salute cui è sottoposto il lavoratore isolato).Il target: un buon business deve avere un target definito. E’, quindi, molto importante far capire che si ha presente chi saranno i nostri clienti (quello di aGesic sono le aziende operanti nel settore delle utilities).
Il Marketing: Altro elemento chiave è rappresentato dal modo in cui intendiamo raggiungere i nostri clienti.Le slide: Anche qui la sintesi è premiale ed è altrattanto centrale non confondere quest’ultima con la superficialità o la poca chiarezza. Le slide devono essere poche (il fondo di investimento Canaan Partners suggerisce di non superare le 10-12) e di dare ampio spazio alle immagini.
Cosa non deve mancare: tra i punti della presentazione non possono mancare le informazioni sul team, il problema, la soluzione, il mercato, il business model ed infine, ovviamente, la richiesta economicaAl di là di una strategia efficace abbiamo scoperto sulla nostra pelle che “pitchare” è un’arte che richiede un allenamento continuo e costante, il che non significa imparare a memoria una filastrocca, ma padroneggiare il proprio business, renderlo sempre più chiaro e (laddove possibile) convincente.
Tra i vari tentativi di cui abbiamo lasciato traccia sul web vi proponiamo forse non il migliore, ma uno di quelli cui siamo certamente più affezionati, realizzato per Inside Marketing in occasione dello SMAU 2015Fonti:
“Come realizzare un perfetto pitch e convincere gli investitori”- Lorenzo Tondi
“Canaan Pitch Workbook 2013” - Canaan Partners
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